Omaggio alla primavera

Omaggio alla primavera

Trovate tutto il lavoro nel pdf allegato. Questi sono alcuni lavori dei miei bravissimi alunni!    ...

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Dal discorso diretto al discorso indiretto

Dal discorso diretto al discorso indiretto

Tutto il lavoro è raccolto nel PDF allegato.

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L’AUTUNNO

L’AUTUNNO

DETTATO QUANDO ARRIVA L’AUTUNNO Quando arriva l’autunno, lo si avverte già nelle strade della città al mattino, lo si respira, lo si sente sugli occhi, nei capelli. L’aria ha un sapore umido e fresco. Per le strade e i viali, un fiume di foglie gialle, arancioni, dorate, ricopre i marciapiedi. L’autunno è fresco e un poco stanco. L’odore di certe giornate di ottobre sa di terra smossa. L’autunno sonnecchia silenziosamente fra questi odori.     Filastrocca d’autunno   (lettura e comprensione) SOLE D’OTTOBRE In questi giorni d’ottobre sembra di essere tornati in primavera: la natura mostra gli ultimi fiori e le forme incredibili dei funghi. Le foglie degli alberi assumono colori meravigliosi: rosso, arancione, giallo, rame, bruno, che spiccano nel cielo lavato dalle piogge estive. Gli animali sono tutti in movimento: partono gli uccelli migratori; i grandi mammiferi cambiano pelo e assumono una folta pelliccia invernale, mentre gli animali che vanno in letargo si danno da fare ad accumulare le loro riserve di grasso. E in questi ultimi giorni di sole prima delle nebbie invernali, ricci e ghiri, tassi e serpenti, tartarughe e rospi girano tra l’erba e il sottobosco in cerca di cibo. Se andrete in campagna, potrete avere sorprese bellissime: raccogliere le noci e le castagne che nessuno ha scoperto; scoprire che ora fioriscono le cicorie celesti, la mentuccia profumata e i ciclamini autunnali. Rispondi salle domande: Perché in ottobre sembra di essere tornati in primavera? Perché gli animali in questo periodo sono tutti in movimento? Quali sorprese si possono avere andando in campagna? Che cosa ci sarà dopo questi ultimi giorni di sole?   ARRIVA L’AUTUNNO Ecco l’autunno, lo riconosco lungo le siepi e là nel bosco. Son rosse e gialle tutte le foglie, il vento passa e le raccoglie… Sbocciano i crocus e i ciclamini, formano uniti tanti cestini. E’ la stagione delle castagne, belle nei ricci sulle montagne. Tante col nonno ne coglierò e con gli amici le mangerò. F. Cardenti     Il poeta ha descritto l’autunno e le sue caratteristiche con il linguaggio poetico. Che cosa dice delle foglie? E dei fiori? E dei...

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I testi narrativi

I testi narrativi

IL BAMBINO CHE VOLEVA LE STELLE Un bambino che aveva paura del buio voleva prendere le stelle e metterle attorno al suo letto. La prima sera va alla finestra e allunga il braccio, ma le stelle sono troppo in alto. La seconda sera si mette le molle sotto i piedi e fa dei salti, ma non riesce nemmeno a toccarle. La terza sera mette la scala sulla terrazza, vi sale sopra e con il retino cerca di prenderle. Niente. La quarta sera fa partire il suo aeroplanino telecomandato ma quello vola in alto e torna senza stelle. Allora la quinta sera il bambino apre il libro delle favole, ne esce il tappeto volante, vi sale sopra e sale verso le stelle. E quando scende giù le stelle lo accompagnano, restano tutta la notte intorno al suo letto e il bambino non ha più paura del buio.   Rispondi alle domande in modo corretto e completo: 1)Chi è il protagonista della storia? 2)Di che cosa aveva paura il bambino? 3)Cosa voleva fare il bambino? 4)Cosa fa la terza sera? 5)Con che cosa raggiunge le stelle il bambino? 6)Come si conclude la storia?   (Individuiamo le 6 sequenze) IL BAMBINO CHE VOLEVA LE STELLE Un bambino che aveva paura del buio voleva prendere le stelle e metterle attorno al suo letto. (1) La prima sera va alla finestra e allunga il braccio, ma le stelle sono troppo in alto. (2) La seconda sera si mette le molle sotto i piedi e fa dei salti, ma non riesce nemmeno a toccarle. (3) La terza sera mette la scala sulla terrazza, vi sale sopra e con il retino cerca di prenderle. Niente. (4) La quarta sera fa partire il suo aeroplanino telecomandato ma quello vola in alto e torna senza stelle. (5) Allora la quinta sera il bambino apre il libro delle favole, ne esce il tappeto volante, vi sale sopra e sale verso le stelle. E quando scende giù le stelle lo accompagnano, restano tutta la notte intorno al suo letto e il bambino non ha più paura del buio. (6)   Illustra con 6 disegni i momenti principali della storia e scrivi sotto ciascuno una breve frase che li spieghi.  ...

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Un’attività per cominciare….

Un’attività per cominciare….

RICORDI DELL’ESTATE Ieri Roberta ha allineato sul tavolo una piccola chiave, un sasso, una conchiglia ancora odorosa di mare. Sono le cose che le ricordano l’estate. Con la chiave in mano si rivede mentre apre il lucchetto della sua bicicletta: quante corse pedalando nel vento! Il sasso le ricorda il torrente, l’acqua trasparente tra i ciottoli e il momento in cui aveva gridato: – Ho trovato un sasso meraviglioso! Infine tenendo la conchiglia tra le mani, Roberta ripensa al mare, al sole, ai giochi sulla spiaggia, al rumore delle onde, al volo dei gabbiani. Roberta ripone la chiave, il sasso, la conchiglia odorosa di mare nel cassetto della sua scrivania. In ogni momento potrà aprire il cassetto e ritrovare i ricordi dell’estate. E. Menegatti, L’albero verde, EDI   Disegna e racconta: Hai anche tu un oggetto che ti ricorda l’estate? Che cos’è? Che cosa ti ricorda?...

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INVERNO

INVERNO

Abbiamo iniziato il nostro lavoro sulla stagione invernale in questo modo:   Ascolto e capisco (Lettura da parte dell’insegnante) La leggenda dell’albero di Natale C’era una volta nell’antica Germania un boscaiolo. La vigilia di Natale aveva lavorato tutto il giorno e quando si accinse a tornare a casa  era già buio.  Il tempo era gelido, ma sereno e l’uomo fu colpito dal meraviglioso spettacolo delle stelle che brillavan0 attraverso i rami di un abete carico di neve e di ghiaccio.  Per spiegare alla moglie lo splendore  che aveva visto, il boscaiolo tagliò un piccolo abete e lo portò a casa. Poi lo adornò di candeline accese e allegri festoni . Le candeline assomigliavano alle stelle che aveva visto brillare e i festoni alla neve e ai ghiaccioli che pendevano dai rami. L’albero piacque a tutti gli abitanti del villaggio. Ben presto l’usanza dell’abete adornato si diffuse in ogni casa, poi la voce si sparse sempre più e pian piano l’albero di Natale conquistò il mondo.         Leggo e capisco   Inverno in musica The snow is dancing di Claude Debussy Debussy ha composto questo brano nel 1908 e lo ha dedicato a sua figlia Emma-Claude, detta Chouchou, che all’epoca aveva due anni. Lo strumento per il quale ha scritto questo brano è il pianoforte. Il compositore descrive attraverso la musica la nevicata , così come la vede un bambino dell’età di Chouchou, stando dietro il vetro di una finestra.   Il brano è diviso in 3 parti: nella prima parte la musica vuole farci immaginare  i fiocchi di neve che scendono a velocità regolare nella parte centrale il pianoforte sembra farci capire che i fiocchi di neve sono agitati dal vento nella parte finale la musica si calma e i fiocchi tornano a cadere a velocità regolare I bambini hanno diviso la pagina del quaderno in 3 parti e hanno cercato di rappresentare graficamente il brano musicale.     Inverno in arte Sulla LIM abbiamo osservato con attenzione il dipinto di A. Brickner, Pattinaggio sul ghiaccio a Central Park   Abbiamo analizzato insieme: Nel dipinto si distinguono quattro piani: In primo piano ci sono…………………… In secondo piano ci sono …………………… In terzo piano ci sono ………………………….. Sullo...

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