H sì…..H no…..

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Iniziamo con una bella storiella…

LA STREGHETTA PASTICCIONA

 

Gelsomina è una streghetta che sta imparando a fare incantesimi.

È molto piccola, ma si applica con impegno: non vede l’ora di poter stregare il mondo intero per fare del bene a tutti.

– Mi raccomando, non tentate di fare da soli le magie, prima che la Scuola di Magia sia finita – raccomanda sempre la Strega Maestra.

Ma Gelsomina, quando non si crede vista, fa cose che solo ai maghi adulti sono concesse.

Per esempio, il suo papà, il mago Zenone, ha una meravigliosa sfera di cristallo. Gelsomina, non vista, spia spesso nella sfera magica. E qui cominciarono i suoi guai.

Un giorno esplorò il mondo degli animali.

“Guardiamo un po’ quali animali sono i più felici!” si disse.

Lungo una stradina di campagna, sotto un albero, se ne stava a riposare un gatto. Guardava passare le persone ed i carri.

– Questo mi sembra un animale contento della sua vita – si disse Gelsomina. Ma lo sentì sospirare.

– Eh – stava pensando il gatto – il cavallo sì che è un animale fortunato! Con quel portamento elegante e quei forti zoccoli che scalpitano, tutti si girano al suo passaggio!

Dall’albero giunse un cinguettio che richiamò l’attenzione di Gelsomina. Su uno dei rami più alti c’era un passerotto dall’aria pensosa: – Se fossi silenzioso come il gatto ed avessi quegli artigli acuminati, allora sì che mi difenderei… con queste ali, invece, sono capace solo di scappare….

Gelsomina era sempre più pensosa.

Passò di lì un bambino che stava andando a scuola. Il triste canto del passerotto gli fece alzare la testa: – Ah, se fossi libero di volare dove mi pare, anziché andare a scuola tutti i giorni a sentirmi dire stai fermo qui, non correre lì, non giocare , ascolta….

– Possibile che siano tutti così infelici? – si chiese Gelsomina – Non sarà che qualcuno ha scambiato i doni di queste creature?… Beh, so che non potrei, ma … a fin di bene… ci penserò io …. Forse nessuno dei maghi se ne accorgerà…

Detto fatto si allontanò dalla sfera, andò nella grande biblioteca di magia e cercò il librone degli incantesimi. Trovatolo, fece le sue “piccole” magie, donando forti zoccoli al gatto, potenti artigli all’uccellino e due ali con tante piume al bambino triste. Poi, esausta per lo sforzo, andò a letto soddisfatta.

La svegliò la mattina dopo il vocione del papà: – Chi ha fatto questo disastro? – gridava arrabbiato.

In punta di piedi, Gelsomina andò nella stanza della sfera di Cristallo. Zenone stava guardando nel globo splendente…

Il bambino aveva sì le ali, poteva volare, ma a casa nessuno riconosceva più quello strano pennuto, e lui, infreddolito e solo, non aveva dove andare a scaldarsi.

Il passero aveva gli artigli, ma oltre che forti erano pure pesanti, e lui, molto più lento, aveva paura di essere catturato da un predatore da un momento all’altro.

Il gatto, da parte sua, con i suoi nuovi zoccoli, faceva davvero girare tutti a guardarlo…. anche le sue prede, che scappavano senza difficoltà lasciandolo a bocca asciutta.

Il grande Zenone stava guardando sconvolto tutto questo, quando un singhiozzo alle sue spalle lo fece voltare…

– Io…. credevo di fare qualcosa di bello… – Gelsomina era disperata e raccontò tutte le trasformazione che aveva fatto.

– Accidenti alla mia piccola maghetta… ma quando imparerai che sei troppo piccola per fare queste magie?

Per fortuna, dopo una bella lavata di capo, papà mago rimise tutto a posto. Da quel giorno Gelsomina non combinò più pasticci… almeno non così grossi….

  1. Come si chiama la piccola maga?
  2. Chi è Zenone?
  3. Perchè la maghetta non può fare le magie?
  4. Gelsomina ha fatto male o bene a fare l’incantersimo?
  5. A chi ha fatto l’incantesimo?

 

Che cosa possiedono i tre personaggi dopo la magia di Gelsomina?

Il gatto ha gli zoccoli.

Il passero ha gli artigli.

Il bambino ha le ali.

Che cosa provano, che sensazioni sentono i tre, dopo la magia?

Il gatto ha fame.

Il passerotto ha paura.

Il bambino ha freddo.

Che cosa hanno fatto Gelsomina e il suo papà?

Gelsomina ha raccontato le sue trasformazioni.

Papà mago ha messo tutto a posto.

 

LA LETTERA H

Uso la lettera H nelle paroline ho – hai – ha – hanno quando significano:

  • avere o possedere
  • provare o sentire
  • avere fatto qualcosa in passato

 

Esercizi:

ho – hai – ha – hanno → AVERE, POSSEDERE

(scriviamo alcune frasi)

ho – hai – ha – hanno → PROVARE, SENTIRE

(scriviamo alcune frasi)

ho – hai – ha – hanno → AVERE COMPIUTO UN’AZIONE NEL PASSATO

(scriviamo alcune frasi)

(scheda h)

ha oppure a

(scriviamo alcune frasi)

RICORDA: uso a senza h quando risponde alle domande dove? quando? come? a chi? a fare cosa?

hai oppure ai

(scriviamo alcune frasi)

RICORDA: uso ai senza h quando risponde alle domande a chi? dove? a che cosa?

ho oppure o

(scriviamo alcune frasi)

RICORDA: uso o senza h quando ha lo stesso significato di oppure

 

hanno oppure anno

(scriviamo alcune frasi)

RICORDA: Uso anno quando indica:

  • l’anno solare (da gennaio a dicembre)
  • l’anno scolastico (da settembre a giugno)

 

DIVIETO DI METTERE H

 

 

 

(esercizi sul quaderno operativo, schede strutturate e libro di testo)

OSSERVIAMO QUESTE FRASI

Marta va a giocare al parco.

Il papà è riuscito a prendere il treno.

Simone è andato a dormire.

 

La a si scrive senza h quando è seguita dai verbi che terminano con are – ere – ire.

 

OSSERVIAMO QUESTE FRASI

Anna ha lavorato molto.

Hai sentito le ultime notizie?

Ho saputo che sei arrivato.

Ho, hai, ha, hanno vanno con l’h quando sono seguiti dai verbi che finiscono in ato-ito-uto.

 

(esercizi sul quaderno operativo, schede strutturate e libro di testo)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

un commento

  1. Grazie, Maestra Luisa!
    Un percorso dettagliato, preciso.
    Lo seguirò punto per punto: non saprei fare di meglio!
    Rosa Cianchi

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