LA PAPERA PINA
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LETTURA A CURA DELL’INSEGNANTE
La papera Pina
La papera Pina era nata da un bell’ovetto bianco che mamma papera aveva deposto e covato durante la primavera. Pina era una papera molto bella; aveva le piume gialle e soffici e il becco e le zampe del colore delle arance. Ma Pina era anche un po’ monella: non le piaceva seguire mamma papera, preferiva muoversi da sola alla ricerca di buoni semi da beccare o nuotare nello stagno vicino casa.
Sentite però che brutta avventura le è capitata un giorno.
– Trallalà trallalà – cantava Pina mentre nuotava allegramente nel laghetto.
Ogni tanto salutava le rane verdoline che stavano facendo una gara di tuffi.
– Ciao Verdina, ciao Verdoccia, ciao Verdocchia, ciao Verdissima… Bella Giornata oggi vero? Che bel sole!
Ma proprio mentre alzava la testa per guardare il sole, vide un’ombra scura scendere dal cielo in picchiata e avvicinarsi!
Mamma mia che paura: era il falco Pericle in cerca di una buona colazione!
Le rane sparirono con un … plof… sotto l’acqua.
Il cuore di Pina invece… pum … pum …pum… batteva velocissimo mentre lei si precipitava in mezzo alle canne. Appena in tempo!
Per questa volta Pericle è rimasto a pancia vuota. E Pina?
Pian pianino Pina uscì dalle canne, si lisciò le penne arruffate, corse sotto le ali di mamma papera e lì ci rimase per un bel po’ di tempo: le era passata la voglia di stare da sola!
(V. Isella)